05/10/2019 – Approvare, entro metà 2020, una legge nazionale che contrasti il consumo di suolo e incentivi il recupero del patrimonio esistente.

Questo l’obiettivo del Governo, soprattutto del Partito Democratico (PD) che lo scorso 25 settembre ha illustrato le azioni che intende intraprendere in una conferenza stampa sul tema, in cui sono intervenuti Andrea Orlando, vicesegretario PD, Chiara Braga, responsabile Pd Sostenibilità e Agenda 2030, Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in commissione Ambiente del Senato e Michele Munafo’ e l’on. Roberto Morassut (PD) sottosegretario all’ambiente.

Consumo di suolo zero: legge entro 2020

Il PD ha sottolineato la necessità di arrivare a una legge nazionale entro i primi 6 mesi del 2020; non è chiaro, però, se il PD intenda presentare un nuovo ddl oppure dare un nuovo impulso ai disegni di legge in discussione al Senato.

Secondo il PD, l’ultimo Rapporto ISPRA-SNPA sul consumo di suolo conferma l’urgenza di definire al più presto un assetto normativo nazionale. La cementificazione, infatti, avanza senza sosta soprattutto nelle aree già molto compromesse; negli ultimi sei anni l’Italia ha perso superfici che erano in grado di produrre tre milioni di quintali di prodotti agricoli e l’infiltrazione di oltre 250 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde aggravando la pericolosità idraulica dei territori.

Consumo di suolo e rigenerazione: le misure previste

L’obiettivo principale sarà limitare il consumo di suolo, consentendo di utilizzarne nuovo esclusivamente nei casi in cui non ci sono alternative consistenti nel riuso delle aree già edificate. Per questo sarà predisposto l’obbligo di censimento delle aree e edifici dismessi, non utilizzati o abbandonati.

In coerenza con gli obiettivi UE di consumo di suolo zero entro 2050, dall’entrata in vigore della legge i Comuni non potranno più approvare piani che prevedono incremento netto di suolo rispetto a piani previgenti.

Inoltre, il PD lavora ad una legge che possa essere attuata direttamente dalle Regioni, senza complessi passaggi procedurali attuativi a livello centrale o presenza eccessiva di deleghe al Governo e che chiarisca in modo univoco la fase transitoria per non esporre le amministrazioni locali al rischio di inutili contenziosi e che non penalizzi operazioni economiche non speculative.

Sarà prevista la progressiva perdita di capacità edificatoria dei suoli edificabili, se non edificati entro termini stabiliti, sia per le previsioni già vigenti, sia per le previsioni dei nuovi strumenti di pianificazione, con legge già a regime.

Infine, sarà previsto un pacchetto di misure per incentivare e rendere più semplici operazioni di recupero e rigenerazione urbana.

Tra le azioni previste: riduzioni obbligatorie oneri di urbanizzazioni, maggiorazioni eventuali per edificazioni su aree libere, criteri di priorità per accesso a finanziamenti pubblici per opere pubbliche per Comuni che si dotano di Censimento aree dismesse, possibilità di ricorrere all’esproprio di immobili abbandonati o in degrado per attuare processi di rigenerazione urbana.

 

Fonte: https://www.edilportale.com/news/2019/09/ambiente-e-territorio/consumo-di-suolo-zero-pd-entro-met%E0-2020-una-legge-nazionale_72486_52.html